La musica e il suo potere
Ben poche sono le persone insensibili al fascino della musica: essa può toccarci nel profondo e riportarci facilmente alle emozioni più importanti della nostra vita, agendo contemporaneamente su tutti i piani fisico, emozionale, spirituale della nostra persona.
Per questo la musica fa parte della nostra vita fin dal suo inizio, essa accompagna l’uomo ad ogni età e per ogni dove: la troviamo in chiesa come al supermercato, ai matrimoni come ai funerali, ogni spettacolo ne è ricco, ogni occasione di incontro pregna, essa sottolinea la fede, l’amore, il dolore, la gioia, la tristezza in modo incomparabile. C’è una musica per ogni nostra emozione e con un semplice ascolto possiamo viaggiare nel tempo e nello spazio della nostra vita. Chi non viene attivato da quella canzone, ascoltata mille volte da adolescente e che con cinque secondi di ritmo ci fa rivivere un moto di energia e voglia di movimento? Chi non si scioglie nel risentire la canzone d’amore ascoltata o danzata assieme alla persona che si è tanto amata?
In più, e questo è una vera risorsa per la nostra vita, la musica ci permette di scoprire (e forse anche riconoscere nelle nostre parti più arcaiche) le emozioni e movimenti dell’animo di altri uomini, che nel corso dei secoli e ai quattro angoli della Terra ci hanno donato loro musica.
Cos’è la musicoterapia
Partiamo da una definizione tecnica per orientarci: la musicoterapia è una disciplina di intervento nel quale un terapeuta facilita nel suo cliente il miglioramento dello stato di salute attraverso tutte le possibili risorse del mondo musicale e delle arti espressive in generale.
L’intervento del musicoterapeuta è sistematico e progettato accuratamente all’interno di una équipe, si tratta infatti di un lavoro che necessita di competenza e una visione ampia sui processi riabilitativi e di cura, con obiettivi ben definiti e capacità valutative. La musicoterapia non si improvvisa ed è ben diversa dalla semplice animazione musicale che, pur valida e benefica, si limita al piacere del momento, al proporre circoscritte e limitate esperienze di benessere.
Cosa si fa in una seduta di musicoterapia
In musicoterapia si usano tutte le possibilità espressive e creative che noi esseri umani, tutti, possediamo in grande quantità. L’obiettivo principale della disciplina è facilitare il paziente (e nello stesso modo tutte le persone presenti alle sedute, come i genitori, ad esempio, che vengono spesso invitati) a partecipare attivamente, a manifestarsi creativamente e a scoprire così, sempre di più, se stesso. Con questa nuova e più consapevole apertura al mondo interno sarà sempre più facile il poter vivere relazioni nuove e positive con gli altri, alla ricerca di tutte le risorse disponibili per scoprirsi e viversi in modo diverso.
In sostanza, nelle sedute si fanno assieme varie esperienze musicali e, se da una parte, si sfruttano tutte le proprietà benefiche che la musica ascoltata porta in sé: i ritmi, le melodie, l’armonia; dall’altra parte, e con ancor più efficacia, la musica si fa, si crea, ed è un magnifico gioco dove si condividono emozioni, istinti, desiderio di esprimersi e di essere ascoltati, dove si instaurano veri e propri dialoghi senza parole, fatti di suoni e ritmi, dove si creano nuove dinamiche nei rapporti e si trovano nuove risorse per il cambiamento.
Si cantano canzoni conosciute o se ne compongono di nuove e adatte all’emozione del momento: un giorno si scrive assieme la canzone del mostro che si avvicina alla mia casa, un altro giorno si parla della primavera e dei suoi doni. Qualche volta batto forte sui tamburi tutta la mia rabbia, sostenuto e facilitato dal musicoterapeuta, qualche altra facciamo un dialogo sonoro fatto di delicati pizzichi sulla chitarra o sulla tastiera accedendo alla nostra tenerezza interna.
Poi un giorno si ascolta una bella canzone ritmata, magari proposta dalla mamma o dal papà e allora si può danzare assieme e non importa se non ci si può alzare in piedi o si hanno poche possibilità motorie, danzare si può anche con le sole dita di una mano e se per adesso non sei ancora capace da solo, sarò io che prendo le tue braccia e faccio con te una danza dove, insieme, ci godiamo la musica e il movimento.
Alla fine della seduta cantiamo assieme, ognuno con le proprie capacità, intonati o stonati, articolando bene le parole o solo sorridendo. Cantiamo assieme una canzone rituale che ci ricorda che siamo stati assieme, che ci siamo divertiti, che abbiamo suonato, danzato e cantato e che questo ci ha fatto conoscere e ci ha fatto bene.
♫♪ “ma che bello, ma che bello, è finita la lezione, ♫♪ma che bello, ma che bello, la finiam con una canzone, ♫♪ che fa così -piripippipi, che fa cosà -parapappapà.♫♪