Presso Elìce onlus è possibile effettuare visite specialistiche
- Visita specialistica neuropsichiatrica
- Visita specialistica neurofisiatrica
- Visita specialistica neurologia
- Visita specialistica di medicina del dolore
Elìce Onlus, dove trovi un approccio personalizzato scientifico, umano ed efficace per dare risposta alle problematiche connesse con le disabilità fisiche e psichiche, gravi o lievi di tutte le fasce di età.
L’unico posto dove puoi trovare un sistema di diagnosi,cura , riabilitazione e integrazione secondo il modello IOSI
La nostra attività clinica si giova di un modello di lavoro integrato con più professionisti raccolti in un equipe allargata per poter avere uno sguardo complessivo sulla persona e la sua famiglia e ideare un percorso di cura/riabilitativo personalizzato ed efficace.(IOSI)
ETÀ EVOLUTIVA
Nella fascia dell’età evolutiva offriamo i nostri servizi a tutte le problematiche congenite, anche patologie rare, (sindromi genetiche, autismo, paralisi cerebrali infantili, sindromi metaboliche e malattie neuromuscolari) e acquisite (disturbi del neurosviluppo, ritardi psicomotori, disturbi del linguaggio, difficoltà di regolazione emotiva, disturbi del sonno e dell’alimentazione e della regolazione sfinterica).
Nell’età evolutiva siamo accanto a bambini, ragazzi, genitori e insegnanti per tutte le problematiche che riguardano l’apprendimento (difficoltà nel mantenimento dell’attenzione, Disturbi Specifici dell’Apprendimento – DSA, ragazzi ad Alto Potenziale (plusdotati).
Avere a che fare in senso clinico con i bambini, significa avere a che fare con la rete di rapporti che essi accentrano. Nei Centri Elice una metodologia di lavoro integrata e interdisciplinare ci consente di attivare degli interventi riabilitativo/terapeutici non solo sul bambino, ma anche sulla sua famiglia di origine o sulla sua famiglia adottiva.
Il nostro lavoro, in questo senso, si avvale di professionisti provenienti da aree disciplinari differenti, dal logopedista, allo psicoterapeuta infantile, al neuropsicologo, al neuropsichiatra.
Il nostro obiettivo è di costruire, in primo luogo, un’alleanza con il piccolo paziente e la sua famiglia, per poi intervenire sulle aree di disagio.
Crediamo fortemente nel concetto di “area di sviluppo prossimale“: quell’area cioè di potenzialità inespressa dal bambino relativa a una o più competenze da esso portate. Ogni bambino (ma ogni essere umano, anche), porta con sè zone in ombra, competenze da disvelare o implementare, talenti nascosti che l’educatore (che sia il genitore, ma anche un terapeuta) dovrà riuscire a “estrarre”, come un “ostetrico” (l’immagine dell’educatore come ostetrico la dobbiamo a Socrate: l’arte del dialogo maieutico, costruito per lo più su domande “mirate”, aveva come obiettivo centrale l’estrarre dall’interlocutore conoscenze rimaste fino a quel momento “sepolte”).
Il bambino non è ancora consapevole e non riesce ancora a comprendere le caratteristiche delle componenti che lo rendono una persona completa e unica: il corpo, le emozioni e l’intelligenza; né come esse interagiscono tra loro. Questa particolare situazione fa sì che le problematiche di una sfera possano influenzare le altre e viceversa.
L’équipe si occupa quindi prima di tutto di conoscere approfonditamente il bambino e la sua famiglia e di osservare i diversi ambiti di funzionamento, anche quelli apparentemente indenni. Il lavoro viene fatto in stretta collaborazione coi genitori e le figure di riferimento, che vengono coinvolti nella fase di riabilitazione e miglioramento del bambino.
Ecco come interveniamo:
Presso Elìce onlus è possibile effettuare visite specialistiche
La logopedia
La PRL (pedagogia relazionale del linguaggio) è un progetto psicopedagogico che permette di unire le tecniche rieducative (per esempio gli esercizi articolatori, la scrittura di parole o testi, la lettura…) e il contenuto delle relazione col bambino. Questa relazione si instaura, secondo l’età del paziente, attraverso il linguaggio verbale ma anche non verbale, attraverso il gioco motorio e creativo (disegno, pittura, pasta da modellare, gioco simbolico con personaggi vari, creazione e scrittura di storie, ecc.) per permettere al bambino di (ri)trovare nelle parole orali o scritte un mezzo di espressione e di comunicazione vivo, pieno di senso e di affetto, oltre alla loro correttezza formale.
Questo lavoro permette al bambino di reinvestire nella sua crescita espressiva e di (ri)scoprire le sue capacità e potenzialità: ciò avviene attraverso la disponibilità del rieducatore, il suo ascolto, il suo modo di dialogare con il bambino, che creano uno spazio di sicurezza dove le varie espressioni parlate, scritte, disegnate, giocate del bambino gli vengono riconosciute come frutto di una sua logica interna e mezzi per un’espressione autentica di sé.
La tecnica di associazione invece viene usata nella rieducazione del linguaggio scritto partendo dalla scrittura delle parole del bambino cariche di conoscenze e vita emotiva.
Si parte da quello che il bambino è, sa e desidera, per accompagnarlo nel suo percorso verso una comunicazione orale e scritta più chiara, consapevole e socializzata.
La rieducazione neuromotoria
La rieducazione neuromotoria ha come scopo principale quello di recuperare le funzioni perse a seguito dell’evento traumatico e riacquistare fiducia nel proprio corpo e nelle proprie capacità.
I fisioterapisti di Elìce sono formati alle più efficaci e recenti tecniche di fisioterapia, che applicano in maniera integrata, utilizzando per ogni paziente le strategie motorie più efficaci.
Attraverso le prime sedute di valutazione durante le quali vengono utilizzati test per verificare in seguito i miglioramenti e l’efficacia del trattamento, viene steso un programma personalizzato.
In particolare negli ultimi anni i fisioterapisti hanno arricchito la loro formazione e integrato la tecnica dell’interazione guidata insegnataci da Hans Sonderegghen.
Il fisioterapista si impegna a coinvolgere tutte le figure che ruotano attorno al paziente (famiglia, care givers, etc.), “addestrandole” in modo che sia svolta da tutti e in maniera continuativa un’attività finalizzata al recupero e al miglioramento della qualità di vita dell’individuo, mirando al reinserimento sociale e, laddove possibile, lavorativo.
Poiché le problematiche del bambino vengono innanzitutto accolte e gestite all’interno della famiglia, la nostra Associazione propone sempre accanto all’accompagnamento del bambino uno della famiglia attraverso varie modalità, da colloqui di sostegno, a percorsi di genitorialità in gruppo e a percorsi di terapia famigliare.
Area adulti:
Il percorso inizia con una visita che affronta in maniera approfondita la storia premorbosa e l’anamnesi patologica del paziente e la situazione attuale per quanto riguarda gli aspetti clinici, motori, cognitivi e affettivi al fine di stabilire, in accordo con la famiglia, il percorso adatto affinchè ogni paziente possa ricostruire al meglio possibile le funzioni perse o deficitarie e ricreare una “buona” immagine di sé, all’interno del suo ambiente e della società.
Per questo, l’équipe non prende in carico solo gli aspetti riabilitativi motori, cognitivi e affettivi, ma anche la questione del reinserimento all’interno della famiglia e della società, attraverso percorsi di ripresa della scuola e del lavoro o di un inserimento in situazioni sociali per il tempo libero.
I nostri servizi comprendono:
Nella sede di Milano in Particolare è attivo un servizio specializzato nelle problematiche dell’Apprendimento..
Il nostro lavoro, in questo senso, si avvale di professionisti provenienti da aree disciplinari differenti, dal logopedista, allo psicoterapeuta infantile, al neuropsicologo, al neuropsichiatra.
Il nostro obiettivo è di costruire, in primo luogo, un’alleanza con il piccolo paziente e la sua famiglia, per poi intervenire sulle aree di disagio.
Crediamo fortemente nel concetto di “area di sviluppo prossimale“: quell’area cioè di potenzialità inespressa dal bambino relativa a una o più competenze da esso portate. Ogni bambino (ma ogni essere umano, anche), porta con sè zone in ombra, competenze da disvelare o implementare, talenti nascosti che l’educatore (che sia il genitore, ma anche un terapeuta) dovrà riuscire a “estrarre”, come un “ostetrico” (l’immagine dell’educatore come ostetrico la dobbiamo a Socrate: l’arte del dialogo maieutico, costruito per lo più su domande “mirate”, aveva come obiettivo centrale l’estrarre dall’interlocutore conoscenze rimaste fino a quel momento “sepolte”).
Ci occupiamo di DSA, difficoltà nello sviluppo neuropsicologico, situazioni famigliari difficili e molto altro.
Cos’è un DSA? Nel nostro blog potrete trovare molteplici approfondimenti a riguardo di queste tematiche. Proviamo però a darne una definizione generale.
Il disturbo di apprendimento é una difficoltà che può incontrare il bambino nel momento in cui il contesto scolastico gli richiede una prestazione che per lui non è spontanea e naturale. Il bambino può essere in difficoltà quando si trovi ad affrontare le richieste del mondo al di fuori della sua famiglia.
L’ansia che ne deriva genera precocemente alcune reazioni a catena che si ripercuotono sull’idea di sé del bambino, sulla stima di sé come individuo capace di apprendere, sulla paura di non essere accettato perché non all’altezza.
IO SONO CAPACE!!!
L’obiettivo primario del nostro approccio è rendere il bambino competente nell’affrontare il contesto scolastico, e fiducioso nel suo essere “capace di apprendere“.
Quali sono le tappe di questo “piano di cura e di intervento”?
Il metodo Feuerstein
Il metodo Feuerstein prende il nome dallo psicopedagogista rumeno Reuven Feuerstein, che lo ha elaborato: si tratta di uno dei primi approcci metacognitivi, oggi applicato in ambito scolastico ed educativo con chi ha difficoltà cognitive a diversi livelli.
Usando le parole di Reuven Feuerstein: l’intelligenza è la propensione dell’organismo a modificarsi nella sua struttura cognitiva, in risposta al bisogno di adattarsi a nuovi stimoli, di origine interna o esterna che siano (1998). Ormai sempre più studi danno infatti evidenza della plasticità e della modificabilità del cervello, in età evolutiva come adulta.
La prima fase del metodo prevede la misurazione del potenziale di “intelligenza” della persona, per poi svilupparlo tramite schede di esercizi seguendo uno specifico programma. L’insegnamento è centrato sull’idea della mediazione perché il facilitatore “media” l’apprendimento in base al bisogno. Il metodo consiste nel rendere consapevole l’individuo rispetto ai processi mentali che attua quando impara o risolve dei problemi. Tale consapevolezza favorisce la possibilità di modificare i propri processi mentali in modo da essere più capaci di affrontare le difficoltà, o risolvere problemi di varia natura, favorendo l’impiego di nuove e più efficaci strategie. Gli strumenti del programma non vertono su nessuna specifica materia, ma sono pensati per fornire un “allenamento” cognitivo trasversale rispetto alle competenze; per questo è particolarmente adattabile alle diverse necessità dell’individuo.
Seguendo l’idea di scomporre ogni processo cognitivo nelle fasi di input, elaborazione ed output, la pratica con gli esercizi proposti aiuta il soggetto a mettere a fuoco di volta le modalità con cui tende a procedere, suggerendo strade alternative più efficaci che permettono di procedere verso la risoluzione del problema e che possono essere gradualmente interiorizzate.
Oltre che in un rapporto a due, il metodo Feuerstein si presta particolarmente in contesti di piccoli gruppi, in cui il mediatore facilita anche gli scambi relazionali tra i soggetti, apportando un significativo contributo anche alle capacità relazionali e sociali degli interessati.
Competenza della psicomotricità è la connessione tra gli aspetti motori, cognitivi ed affettivi.
Lo psicomotricista lavora, quindi, sull’interazione di questi aspetti che formano la persona e la sua identità.
Lo psicomotricista guarda l’individuo con un occhio olistico, considerandolo nella globalità delle sue parti fisiche, psichiche, cognitive, relazionali, affettive. L’intervento psicomotorio mira ad una crescita armonica della persona, utilizzando metodi e tecniche a mediazione corporea.
Alla base dell’intervento psicomotorio c’è:
Per permettere una crescita della persona nel rispetto della sua globalità psico-fisica e affettiva, è importante che l’intervento psicomotorio abbia uno spazio riconosciuto come luogo di incontro con lo psicomotricista, con il gruppo, e all’interno del quale la persona possa sentirsi libera di esprimersi, sperimentare, crescere. C’è bisogno di un tempo, che sia sempre lo stesso (quel giorno a quell’ora, per quella durata). Tempo che strutturi e contenga l’esperienza. La scelta di un luogo e di un tempo che siano sempre gli stessi è importante perché lo spazio e il tempo sono le coordinate all’interno delle quali l’individuo vive. Dare una chiara definizione di queste due coordinate, racchiudere entro confini temporali e spaziali chiari e sempre uguali l’attività, permette ai partecipanti di sentirsi contenuti e più liberi nel loro agire. Sono necessari dei materiali che aiutino la costruzione dell’esperienza, mediazioni che servono alla persona per esprimere sensazioni, emozioni, pensieri dando ad essi forma e colore. C’è bisogno di un gruppo, all’interno del quale riconoscersi, che permetta lo sviluppo dell’aspetto sociale e relazionale. E infine sono necessarie delle regole che permettano all’individuo di conoscersi e conoscere gli altri in modo sano. Regole indispensabili per garantire la positività dell’esperienza.
Il gioco è lo strumento privilegiato dal bambino per fare esperienza. Nell’attività ludica trovano le loro prime espressioni, infatti, la vita emotiva, intellettiva, i processi di socializzazione e di educazione.
“È nel giocare e soltanto mentre gioca che l’individuo bambino o adulto è in grado di essere creativo e di fare uso dell’intera personalità ed è solo nell’essere creativo che l’individuo scopre il sé.” (Winnicot – Gioco e realtà)
La psicomotricità per il raggiungimento dei suoi obiettivi utilizza il gioco nelle sue diverse forme (senso-motorio, simbolico, spontaneo, strutturato, ecc.).
La musicoterapia confermante
Nata e cresciuta nell’ultimo ventennio la Musicoterapia Confermante (definizione coniata dal suo ideatore, Dario Benatti) è una tecnica nuova nell’ambito delle varie metodologie di musicoterapia.
L’idea basilare di quello che sta gradatamente divenendo un modello, è nata dalla necessità del musicoterapeuta di poter essere efficace con le persone che, prima di ogni altro aiuto o progetto educativo/riabilitativo, hanno bisogno (ed è un bisogno di primaria importanza) di essere confermate: sentire di esistere, di essere accolte, accettate, comprese. La Musicoterapia Confermante viene quindi applicata nelle lesioni cerebrali infantili, nella pluri-disabilità, nelle sindromi degenerative, e in tante altre patologie o situazioni nelle quali l’urgenza educativo/terapeutica può essere, come detto, un’urgenza esistenziale.
Anni di utilizzo ne hanno evidenziato l’efficacia, soprattutto nelle fasi iniziali del trattamento, in molti, diversi progetti educativi/terapeutici, ed inoltre, nel corso degli ultimi dieci anni la tecnica è stata sperimentata con successo, evolvendosi e raffinandosi, anche laddove gli obiettivi non sono legati ad urgenze o patologie gravi. Importanti esperienze sono state fatte, ad esempio, nella preparazione al parto per ottimizzare la relazione all’interno della triade madre-padre-nascituro, nelle malattie psicosomatiche e nelle problematiche legate allo stress per favorire il contatto con la propria corporeità, ma anche nelle pratiche educative nelle scuole primarie.
Non ultimo, la Musicoterapia Confermante ha avuto modo di sperimentare la sua efficacia nell’evoluzione delle risorse umane in campo comunicativo e relazionale durante la formazione di operatori sanitari ed educatori.
Il modello della Musicoterapia Confermante si basa quindi sulla ottimizzazione della relazione, sull’ascolto empatico, sull’accettazione incondizionata dell’altro per come è nel momento presente e sull’utilizzo del suono e della musica come mezzo per scoprire e sviluppare i potenziali e le risorse della persona.
Ma ciò che caratterizza e rende definibile in modo preciso il modello è l’utilizzo, assieme al suono e alla musica, della comunicazione psicotattile, detta anche haptonomica, ovvero della comunicazione attraverso il contatto corporeo attuata dal terapeuta con una metodologia che tiene contemporaneamente conto degli aspetti psicologici e neurologici della percezione tonico-tattile.
Nelle varie attività della musicoterapia confermante il ritmo, le melodie, gli accenti, l’armonia di musica adeguata (improvvisata dal terapeuta o scelta accuratamente dopo attenta anamnesi dei vissuti musicali del paziente) vengono esperiti nel contatto corporeo in modo sintonico, sinergico, multisensoriale.
La ricchezza e la piacevolezza di queste esperienze integrate di varie modalità rappresentazionali tattile, labirintica, cinestesica, uditiva, unite ai messaggi confermanti di una relazione positiva col terapeuta, donano al paziente un vissuto ricco e positivo del proprio corpo e ciò gli permette di vincere eventuali spinte all’alienazione e di “rientrare in sé”, ridando alla pelle e ai muscoli il ruolo, forse perduto, di contenimento psichico e di coesione del sé.
Un ruolo importante all’interno del modello è anche rivestito dalla voce e, dove possibile dall’uso di strumenti che permettono di utilizzare suono e vibrazione in termini direttamente terapeutici. Il suono è infatti energia, un’energia vibratoria che interagisce con le strutture del corpo, anch’esse vibranti, attraverso il fenomeno della risonanza (l’interazione di due corpi vibranti a frequenze simili).
LOREM IPSUM.
LOREM IPSUM.
Oltre a tutte le terapie classiche qui elencate l’equipe di Elice nel suo continuo lavoro di personalizzazione del percorso terpeutico che deve essere come un vestito cucito su misura e che quindi nel tempo si modifica, offre altre tipologie di intervento quali il percorso “Famiglie in movimento” e la “consultazione partecipata” e moti altri che vengono studiati ad hoc sulle specifiche esigenze dei piccoli pazienti e dei loro genitori.
Non preoccupatevi se non conoscete questi approcci, i professionisti di Elice saranno al vostro servizio per valutare la situazione e indirizzarvi verso il percorso più efficace per voi e il vostro bambini o ragazzo.
Poiché le problematiche del bambino vengono innanzitutto accolte e gestite all’interno della famiglia, la nostra Fondazione propone sempre accanto all’accompagnamento del bambino uno della famiglia attraverso varie modalità, da colloqui di sostegno, a percorsi di genitorialità in gruppo e a percorsi di terapia familiare.
Abbiamo esperienza nella diagnosi, nella gestione e nella cura di
ETA’ ADULTA E AVANZATA
per quanto riguarda l’età adulta ed avanzata siamo al servizio in particolare con un lavoro di equipe intensivo a soggetti con GRAVE CEREBROLESIONE ACQUISITA, esiti di coma, esiti di lesioni neurologiche di diversa entità (neoplastiche, ictus, anossie cerebrali, malattie degenerative (parkinson, Sclerosi Multipla) degenerazioni e demenze) e di tutti i soggetti che necessitino di un lavoro di riabilitazione integrata tra le varie discipline riabilitative (neuromotoria, logopedia, neuropsicologia, psicoterapia, musicoterapia, terapia occupazionale, terapia posturale) neuro-motoria, per esempio a seguito di un ictus o di un trauma cranico.
La presa in carico di soggetti di questo tipo ci impone un lavoro integrato.
Area adulti:
Il percorso inizia con una visita che affronta in maniera approfondita la storia premorbosa e l’anamnesi patologica del paziente e la situazione attuale per quanto riguarda gli aspetti clinici, motori, cognitivi e affettivi al fine di stabilire, in accordo con la famiglia, il percorso adatto affinchè ogni paziente possa ricostruire al meglio possibile le funzioni perse o deficitarie e ricreare una “buona” immagine di sé, all’interno del suo ambiente e della società.
Per questo, l’équipe non prende in carico solo gli aspetti riabilitativi motori, cognitivi e affettivi, ma anche la questione del reinserimento all’interno della famiglia e della società, attraverso percorsi di ripresa della scuola e del lavoro o di un inserimento in situazioni sociali per il tempo libero.
I nostri servizi comprendono:
nella sede di Milano in Particolare è attivo un servizio specializzato nelle problematiche dell’Apprendimento..
Dopo anni di lavoro con le famiglie e i care giver dei nostri pazienti, ascoltando le loro fatiche mentali nella gestione di tutte le incombenze per i loro cari, fisiche, dovute ali continui sforzi epr gestire anche fisicamente il loro familgiare e d emotive nel cercare di stare accanto in maniera costruttiva anche quando la situazione è davvero compelssa, è sorta spontanea la necessità di dedicare loro, in maniera specifica e puntuale, una serie di servizi per facilitare il loro compito, favorire il loro benessere e il recupero di energie.
Questi servizi si rivolgono quindi olisticamente come naturale per il modello IOSI al corpo,alla mente e all’affettività.
Ecco tutte le attività che possiamo proporre:
ACCANTO IN TUTTE LE FASI DI MALATTIA
per poter adattare i nostri servizi alle necessità che i nostri pazienti e le nostre familgie hanno ci siamo strutturati epr poter erogare le nostre prestazioni in svariate modalità:
PRESSO LE NOSTRE SEDI di Milano e Basilicagoiano (tra Parma e Reggio)
PERCORSI INTENSIVI:
offriamo pacchetti di riabilitazione intensiva che si possono realizzare presso il domicilio del paziente o in strutture residenziali temporanee preposte a formare la famiglia di un paziente dopo un grave cerebrolesione acquisita e permettere il rientro al domicilio.
AL DOMICILIO:
per pazienti particolarmente fragili per cui spostarsi può essere difficile, per le fasi iniziali di riabilitazione …..
ONLINE:
questa è una modalità attivabile sia per i pazienti che vivono lontano dalle sedi (in altre regioni o in altri stati) o per situazioni particolari in cui il paziente o il terapista non possano incontrarsi o per effettuare controlli più ravvicinati di situazioni critiche o in rapida evoluzione.
SUL TERRITORIO:
la nostra collaborazione con le scuole, le comunità residenziali temporanee e continuative, le piccole e grandi aziende per i percorsi di inserimento lavorativo è sempre attiva per raggiungere il fine ultimo dei nostri pazienti…l’integrazione e la partecipazione alla vita.
Psicologa, Psicoterapeuta
Psicomotricista, Formatrice approccio capacitante, Coordinatrice equipe età evolutiva
Fisioterapista, Formatore Brain Restart®, Coordinatore equipe Parma point
Neuropsicologa, Tutor per l’apprendimento
Psicologa, Psicoterapeuta, Esperta di meditazione, Tutor psicologi in formazione
Fisioterapista, Esperta Brain Restart®
Musicoterapista, Coach in relazioni di aiuto
Psicologa, Neuropsicologa, Referente valutazioni all’apprendimento
Fisioterapista, Idrokinesiterapia, Tutor fisioterapisti in formazione
Segreteria organizzativa
Vicepresidente, Coach, OMM trainer
Psicologo dello sviluppo, Neuropsicologo
Fisioterapista. Coordinatrice Equipe area neurologica
Psicologo, Psicoterapeuta, Esperto EMDR
Logopedista, Esperta stimolazione basale
xxx
Psicologa, Neuropsicologa, Referente Equipe tutor per l’apprendimento
Osteopata, Fisioterapista
Psicologa, Tutor per l’apprendimento, Laboratori teatrali
Psicologa, Tutor per l’apprendimento
Terapista occupazionale, Terapista della mano
Psicologa, Psicoterapeuta, Esperta in consultazione partecipata
Massofisioterapista, Rieducazione posturale metodo Mézìeres Bethelè
Psicologa, Psicoterapeuta, Referente mediazione scolastica
Psicologo, Psicoterapeuta, Specialista in spicologia giuridica e criminologia clinica
Psicologa, Psicoterapeuta, Supervisore equipe psicoterapeuti
Medico chirurgo, Fisiatra, Neuropsichiatria infantile, Psicoterapeuta famigliare sistemica
Psicologo, Psicoterapeuta
Logopedista
Neuropsichiatra Infantile
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